In che modo le istituzioni utilizzano le dirette Facebook a proprio vantaggio
La tecnologia sta giocando un ruolo essenziale nel modo in cui ci colleghiamo con il mondo che ci circonda. Non sorprende quindi che molti musei l’abbiano sfruttata per stare in contatto con il proprio visitatore ed ampliare il proprio raggio d’azione durante l’ultimo periodo.
Tra gli strumenti più efficaci per raggiungere questi obiettivi c’è senza dubbio il live streaming. Un mezzo che ha permesso di diffondere le mostre, le attività, il dietro le quinte sugli schermi del proprio pubblico, aumentando il coinvolgimento.
Facebook Live è stata la piattaforma più utilizzata per effettuare questo tipo di dirette, essendo collegata ad una base già esistente di “fan”.
Prendendo spunto da un articolo di Jim Richardson, founder di MuseumNext, una delle persone del mondo culturale che più seguo con attenzione, eccoti un elenco di best practice sull’uso di Facebook Live per la tua istituzione.
Riunirsi per collaborare
Nel 2017 cinque musei internazionali si sono uniti per unire virtualmente i dipinti di girasoli di Vincent Van Gogh.
La National Gallery di Londra, il Van Gogh Museum di Amsterdam, il Philadelphia Museum of Art, la Neue Pinakothek di Monaco ed il Seiji Togo Memorial Sompo Japan Nipponkoa Museum of Art di Tokyo hanno sfruttato Facebook Live per condividere la loro versione dei Girasoli con i curatori e/o direttori di questi musei parlando direttamente con il pubblico sul social di Zuckerberg.
Ogni museo ha descritto ciò che rende unica la propria opera e ha fornito una visione fresca ed a tratti sconosciuta dell’artista e delle sue opere.
Queste dirette dai musei sono state poi associate ad un’esperienza di realtà virtuale che ha mostrato agli spettatori tutti e cinque i “Girasoli” in una stanza.
La trasmissione ha raggiunto milioni di spettatori attraverso le pagine dei singoli musei ed i filmati sono stati resi disponibili in seguito su YouTube quando lo streaming è stato completato. Cosa ancora più importante lavorando insieme, queste cinque istituzioni si sono fatte promotrici reciproche presso il proprio pubblico, guadagnando “visitatori” a vicenda (della joint venture e di come sfruttarla ne parlo ampiamente nel mio libro Ogni Maledetto Museo).
Rendere le collezioni più accessibili
Dopo aver fornito visite gratuite settimanali per gli amanti dell’arte sordi al Metropolitan Museum of Art dal 2001, il museo si è rivolto a Facebook Live per offrire un tour della mostra “Rodin at the Met” alla fine del 2017 con il linguaggio americano dei segni (ASL).
Il tour di Emmanuel von Schack, storico dell’arte e docente, è stato visto più di 54.000 volte e condiviso da 700 persone su Facebook.
Lo stesso Emmanuel a poi riportato il suo entusiasmo per il progetto a Hyperallergic per due motivi:
- la possibilità di guardare il tour in diretta ed in seguito in tutto il mondo;
- l’aumento della visibilità e della consapevolezza del linguaggio dei segni americano, dell’identità dei sordi e dell’impegno del Met stesso per l’accessibilità e l’inclusione.
Dopo il successo di questo esperimento, il museo ha trasmesso ulteriormente i tour dell’ASL.
“Montagne di diamanti. Viaggi e nostalgia nell’arte coreana” è stato visto da 18000 persone mentre il programma in diretta ASL su “Forme uniche di continuità nello spazio” di Umberto Boccioni ha raggiunto le 17000 visualizzazioni in meno di 24 ore.
Condividere eventi dal vivo
I Royal Museums Greenwich hanno utilizzato Facebook Live per trasmettere la copertura dell’eclissi lunare dall’Osservatorio Reale nel luglio 2018.
La diretta ha dato l’opportunità di condividere l’esperienza del loro staff e di chattare con gli ospiti dell’eclissi lunare.
I musei hanno anche condiviso filmati in diretta della luna attraverso il loro telescopio AMAT, che è stato in grado di vedere gli incredibili dettagli mentre la seguivano nel cielo (80000 persone hanno seguito la trasmissione in diretta!).
Raccontare il museo vuoto
Il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, già usava le Facebook Live ma ha sfruttato ancor più questo strumento quando è stato costretto a chiudere i battenti per colpa dell’avvento del COVID-19.
Per mantenere l’istituzione collegata alla propria community, Valentino Nizzo ha portato le visite “dentro” le case dei propri followers: ascoltando, mettendosi in gioco, modulando il linguaggio in funzione della necessità, stimolando il visitatore all’interazione, le “Dirette del Direttore” sono il miglior esempio di questo format.
Stai pensando di usare Facebook Live nel tuo museo?
Questi sono solo quattro esempi di come i musei stanno usando Facebook Live per coinvolgere il proprio pubblico in modi nuovi ed entusiasmanti.
Può essere uno strumento semplice e a basso costo per coinvolgere il pubblico di cui hai bisogno a patto che tu rispetti una regola:
“Non devi massificare, non devi convincere le persone a venire nel tuo museo.
Devi plasmare dei visitatori.
Per farlo devi concentrarti sulla creazione di valore gratuito per la tua community: persone che possono e vogliono far parte della tua offerta”.
PS nel momento in cui sto scrivendo questo articolo, Zuckerberg sta andando all-in sui video. Nelle prossime settimane altre grosse novità in arrivo.
Liberamente ispirato all’articolo “Live streaming from the gallery? How Museums are using Facebook Live” di Jim Richardson.