Come valorizzare i musei sui social media: guida completa a comunicazione digitale ed engagement online

Introduzione: musei sui social media

Nel panorama contemporaneo, i musei sui social media non sono più un’opzione, ma una necessità strategica. Essere presenti online, curare la comunicazione digitale e incentivare l’engagement online sono azioni imprescindibili per ogni istituzione culturale che desideri restare rilevante e dialogare con il proprio pubblico, soprattutto quello giovane e digital-native.

Secondo uno studio pubblicato da MuseumNext nel 2023, la maggior parte dei visitatori museali si informa prima online e interagisce con i contenuti digitali del museo prima di acquistare un biglietto o visitarlo fisicamente.

I dati parlano chiaro: il digitale è il primo touchpoint, e i social media sono lo spazio dove si costruisce relazione, fiducia e, soprattutto, comunità.

Perché i musei devono essere online: una questione di rilevanza e accessibilità

L’importanza della presenza online va ben oltre la semplice visibilità. Essere digitalmente attivi permette ai musei di ampliare la propria portata, rendere accessibili i contenuti a pubblici lontani geograficamente e moltiplicare i punti di contatto con i visitatori.

Un sito web ben strutturato e aggiornato diventa il biglietto da visita principale dell’istituzione: qui si concentrano le informazioni pratiche, le collezioni digitalizzate, gli eventi, le risorse didattiche. Ma è sui social che il museo mostra la sua “voce”, la sua personalità e la sua capacità di dialogare in tempo reale. In altre parole, la comunicazione digitale deve vivere su più livelli, e ogni canale ha il suo ruolo.

Musei sui social media: più engagement online, più impatto culturale

Essere presenti sui social non significa semplicemente “esserci”. Serve una strategia. Secondo il report Culture Track (2022), i musei che sviluppano piani editoriali mirati e utilizzano storytelling visivo su piattaforme come Instagram, TikTok o YouTube riescono ad aumentare l’engagement online rispetto a quelli che pubblicano contenuti generici o solo promozionali.

Un esempio virtuoso è quello del Rijksmuseum di Amsterdam, che ha conquistato milioni di follower su Instagram grazie a contenuti creativi e ironici, capaci di avvicinare anche i più giovani all’arte classica. O il Black Country Living Museum nel Regno Unito, diventato virale su TikTok con i suoi video storici recitati in costume, totalizzando oltre 20 milioni di visualizzazioni.

Questi casi ci insegnano che la chiave del successo è l’autenticità: raccontare ciò che si è, coinvolgendo le persone in modo originale, inclusivo e continuo.

Musei sui social media: la comunicazione digitale come ponte tra museo e comunità

Oggi più che mai, la comunicazione digitale deve essere vista come uno strumento di connessione. Non solo con i visitatori fisici, ma con una comunità ampia, globale, che partecipa, commenta, condivide e contribuisce alla narrazione del museo.

Un buon piano di comunicazione digitale include contenuti educativi, esperienziali, emozionali. Non si tratta solo di “informare”, ma di generare conversazioni.

Tradizionalmente, i musei hanno adottato una comunicazione di tipo broadcast, ovvero unidirezionale: il museo trasmette contenuti e il pubblico riceve passivamente. Questa logica, però, si sta rivelando sempre meno efficace in una società caratterizzata da accesso diffuso all’informazione e aspettative di partecipazione attiva da parte dei visitatori.

Al contrario, la logica del dialogo implica una relazione bidirezionale e partecipativa tra museo e pubblico. In questo modello, il museo non è più solo un luogo di esposizione, ma uno spazio di confronto, scambio e co-creazione di significati. Il visitatore diventa parte attiva dell’esperienza museale, contribuendo con le proprie interpretazioni, domande e vissuti

Usare i social media per fare domande, coinvolgere i follower in quiz, dietro le quinte, dirette streaming o sondaggi è un modo eccellente per aumentare l’engagement online e favorire la fidelizzazione.

Da spettatori a co-creatori: il potere dell’engagement online

Uno dei grandi vantaggi dei musei sui social media è la possibilità di trasformare i visitatori da spettatori passivi a co-creatori di contenuti. I musei che incoraggiano user-generated content, come foto, reels o recensioni, costruiscono un senso di appartenenza che va ben oltre la singola visita.

Inoltre, l’analisi dei dati provenienti dalle interazioni social consente di affinare costantemente le strategie di comunicazione digitale: si può capire cosa funziona, quali temi interessano di più, quale tono di voce genera più engagement online.

Best practice per un presidio digitale efficace

Per ottenere risultati concreti, è fondamentale adottare un approccio integrato e professionale. Ecco alcune best practice da seguire:

  • Identità coerente: il sito web e i social devono parlare la stessa lingua visiva e narrativa.

  • Piano editoriale: organizzare i contenuti settimanalmente, alternando rubriche fisse, novità e contenuti dietro le quinte.

  • Coinvolgimento del team: curatori, educatori e operatori possono essere “volti” del museo e protagonisti dei contenuti.

  • Monitoraggio e analisi: usare strumenti come Google Analytics, Meta Insights o Hootsuite per valutare l’efficacia delle azioni.

Infine, non sottovalutare mai la formazione interna. Investire in competenze digitali per il personale museale è oggi una delle leve più potenti per costruire una presenza online solida e duratura.

Conclusione: musei sui social media

Non è solo questione di tecnologia, ma di visione

Essere presenti online, curare la comunicazione digitale e rafforzare l’engagement online non sono attività accessorie: sono oggi il cuore pulsante della relazione tra museo e pubblico.

I musei sui social media non solo aumentano la visibilità e l’accessibilità, ma ridisegnano il ruolo stesso del museo come spazio aperto, dialogico, inclusivo e contemporaneo.

Chi investe in questo percorso, raccoglierà non solo più visitatori, ma soprattutto una comunità attiva, partecipe e appassionata. Ed è proprio questa la missione profonda del museo del XXI secolo.

amuseapp è l’audioguida online per musei – la rivoluzione digitale per i luoghi culturali

amuseapp è molto più di una semplice audioguida: è una piattaforma digitale innovativa che trasforma l’esperienza dei visitatori e aiuta i musei a incrementare i ricavi.

Itinerari personalizzati con l’Intelligenza Artificiale. A differenza delle audioguide tradizionali, amuseapp utilizza l’intelligenza artificiale per creare percorsi su misura in base alle esigenze di ogni visitatore: bambini, persone con disabilità sensoriali, esperti, studenti e molte altre categorie.

Accessibilità in 30 lingue. Oggi solo il 20% dei musei offre contenuti in più di due lingue. Con amuseapp, i luoghi culturali possono abbattere questa barriera, generando automaticamente testi e audio in 30 lingue e rendendo il patrimonio culturale accessibile a tutti, ovunque.

Chatbot guida turistica virtuale in tempo reale. Grazie a un chatbot personalizzato, amuseapp offre ai visitatori una guida virtuale sempre disponibile, in grado di rispondere alle loro domande e arricchire l’esperienza di visita.

Raccolta donazioni semplice e sicura. Con amuseapp, i luoghi culturali possono raccogliere donazioni direttamente tramite l’app, in modo rapido, sicuro e intuitivo.

Feedback per un miglioramento continuo. amuseapp consente di raccogliere le opinioni dei visitatori sull’esperienza di visita, fornendo dati preziosi per ottimizzare i propri servizi.

Disponibile in modalità app o web app. La web app di amuseapp permette ai visitatori di accedere ai contenuti digitali del museo senza dover scaricare nessuna applicazione. L’app mobile di amuseapp è pensata per offrire un’esperienza più avanzata e personalizzabile. Scaricandola dagli store ufficiali, i visitatori possono beneficiare di funzionalità extra.

Un’unica soluzione, molteplici vantaggi. Con amuseapp, i luoghi culturali possono offrire un’esperienza innovativa, inclusiva e interattiva, migliorando al tempo stesso il proprio modello di sostenibilità.

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